29/08/13

Il PCL a difesa del compagno Savas!

 
Il giorno 3 Settembre il compagno Matzas Savas, principale dirigente del EEK ( Partito operaio rivoluzionario), sezione greca del CRQI, sarà sotto processo ad Atene per “antifascismo”, a seguito di una denuncia dell'organizzazione nazista Alba Dorata.

L'espressione “distruggere il fascismo”, usata nei volantini di EEK, è stata denunciata come “istigazione all'omicidio” da quella stessa organizzazione nazista che è promotrice di pogrom omicidi contro i migranti e di innumerevoli aggressioni contro militanti della sinistra greca.

Nel contesto dell'iniziativa internazionale a difesa del compagno Savas, il PCL ha già raccolto un pronunciamento di solidarietà che ha registrato, tra l'altro, l'adesione di numerose personalità politiche e sindacali della sinistra italiana ( v. l'appello
pubblicato su questo stesso sito).

Ora il PCL sta preparando in diverse grandi città italiane presidi di protesta sotto i consolati greci nei giorni immediatamente precedenti il processo.

Iniziative sono già state definite e organizzate per il 2 Settembre a Roma, Firenze, Livorno, Venezia, Napoli. Altre sono in corso di allestimento e si aggiungeranno nei prossimi giorni.

La parola d'ordine “distruggere il fascismo” è tanto più oggi una nostra parola d'ordine, al fianco dei rivoluzionari greci.
 
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI
 
 
Prime firme all'appello per l'assoluzione completa di Savas:
Franco Russo (Forum Diritti-Lavoro, gia'deputato al parlamento nazionale)
Iacopo Venier ( direttore LiberaTV, gia' deputato al parlamento nazionale)
Paolo Carsetti ( Segreteria naz. Forum Acqua)
Roberto Martelli (Segretario Generale naz. Unione Sindacale Italiana- Usi)
Giuseppe Martelli (Segreteria Romana Usi)
Omero Amorti (responsabile settore case di riposo Usi)
Andrea Marino (responsabile settore arti e mestieri Usi)
Fabio Frati (Segretario naz. Trasporti Cub)
Paolo Sabatini (Esecutivo naz. Usb)
Massimo Andreotti ( Direttivo Usb Brianza)
Franco Calandri (Direttivo Usb Brianza)
Dario Casati ( Direttivo Usb Brianza)
Marco Colombo (Direttivo Regionale Fisac-Cgil Lombardia)
Renato Pomari (Direttivo Fiom Cgil Brianza)
Giuseppe Mascolo ( Rappresentante sinsacale Fiom-Cgil Rada Bernareggio, Brianza)
Andrea Botto (rappresentante sindacale IISS Liceti, Rapallo)
Carlo Rasmi ( Coordinamento naz. Usb)
Valentina Delussu ( responsabile regionale Lavoro Privato Usb Emilia Romagna)
Francesco Bonfini (responsabile regionale Scuola Usb Emilia-Romagna)
Massimo Betti ( Esecutivo naz. Pubblico Impiego Usb)
Luca Scacchi ( Segretario regionale Slc-Cgil Valle d'Aosta)
Massimo Chiesi ( Direttivo Filt-Cgil Torino)
Massimo Filippini ( Direttivo Filt-Cgil Genova)
Francesco Anfossi (Direttivo Cgil Pavia)
Francesco Doro ( Comitato Centrale Fiom)
Enrico Pellegrini (Direttivo CGIL Venezia)
Antonio Marceca (Direttivoi Regionale FP-CGIL Veneto)
Francesco De Simone (Direttivo Nazionale Cgil)
Michele Mililli ( Direttivo Cgil Ragusa)
Ezio Dardanelli (Segretario generale regionale Fisac-Cgil Lombardia)
Eleonora Forenza (Direzione Naz. Partito della Rifondazione Comunista)
Sergio Bellavita (Comitato Centrale Fiom-Cgil, gia' Segretario nazionale Fiom)
Nando Simeone (Direttivo Filcams-CGIL Roma)
Giulietto Chiesa (Presidente movimento politico “Alternativa”, già deputato europeo 2004-2009)
Joseph Frender (Segretario naz UniSin)
Nico Vox (Direttivo CGIL Milano)
Fabrizio Burattini (Segretario CGIL Roma Nord)
Adriano Coscia (Segretario Naz. sindacato ORSA)
Tommaso Vigliotti (Direzione naz. UniSin)
Andrea De Marchis ( Direzione naz. Partito dei CARC)
Sergio Cararo (Segreteria naz. Rete dei Comunisti)
Mauro Casadio (Segreteria naz. Rete dei Comunisti)
Umberto Fascetti (Esecutivo Naz. USB)
Luigi Marinelli (coordinamento naz Rete dei Comunisti)
Massimiliano Piccolo (coordinamento naz Rete dei Comunisti)
Marco Santopadre (coordinamento naz Rete dei Comunisti)
Luigi Sorge (coordinamento naz. lavoro privato USB)
Elisabetta Falgaris (Direttivo Fisac-Cgil Bologna)
Alfonsina Palumbo (Direttivo regionale Fisac-Cgil Campania)
Enrico Sitta (Direttivo Fiom-Cgil Latina)
Luca Tremaliti (direttivo CGIL Roma Nord)
Fausto Torri (Direttivo CGIL La Spezia)
Daniele Caboni (Direttivo regionale FIOM-Cgil Toscana)
Leonardo Favero (rappresentante sindacale Filcams-Cgil SME Treviso)
Filippo Alessandro Nappi (Revisore dei Conti CGIL Venezia)
Davide Margiotta (vice Presidente Direttivo Fiom-CGIL Pesaro)
Andrea Castellucci (rappresentante sindacale Fiom-Cgil Marcegaglia Forlì)
Stefano Castigliego (Direttivo CGIL Venezia)
Stefano Fontana (Direttivo Fiom-Cgil Venezia)
Donatella Ascoli (rappresentante sindacale Filcams-CGIL Musei Civici Veneziani)
Alessandra Marchetti (rappresentante sindacale Filcams-Cgil Musei Civici Veneziani)
Pasquale Guadagnolo (Direttivo Fiom-Cgil Venezia)
Enzo Caccese (Direttivo Filctem-CGIL Venezia)
Giamarco Camboni (rappresentante sindacale Flc-Cgil liceo scientifico Segni ozieri-Sassari)
Roberto Galvanin (rappresentante sindacale USB Laverda Vicenza)
Roberto Rossi (rappresentante sindacale Fiom-Cgil Forgital Vicenza)
Martino Braccioforte (Rappresentante sindacale Fiom-Cgil Riva Verona)
Federico Morellato (Direttivo Fiom-Cgil regionale Veneto)
Stefano D’Intinosante (Direttivo Cgil Treviso)
Pino Angione ( Rappresentante sindacale Flc-Cgil CDP Treviso)
Fabio Braido (Direttivo Flai-Cgil Treviso)
Andrea Calarese (Direttivo Fillea Catania)
Alessandra Doro (Direttivo Filctem Venezia)
Alessandro Bussetto ( rappresentante sindacale CUB Università Ca’ Foscari Venezia)
Lidia Deppieri (rappresentante sindacale FP-Uil cooperativa Ancora Venezia
)

21/08/13

SEL APRE GIA' OGGI A UN GOVERNO RENZI

L' annunciata disponibilità di SEL verso un governo Renzi, in questa stessa legislatura, chiarisce una volta di più la sua subalterneità al PD. Chiamare “di scopo” quel governo può forse servire come foglia di fico agli occhi della propria base. Ma non può cancellare la sostanza. Un governo Renzi, quale che possa essere la sua durata, gestirebbe la continuità dell'amministrazione corrente delle politiche sociali dominanti: quelle che il PD ha votato e gestito assieme a Berlusconi, prima con Monti e poi con Letta/Alfano, e che l'”opposizione” di SEL ha formalmente contestato. Incluse le politiche dei tagli, della precarizzazione del lavoro, delle regalie finanziarie a banche e imprese.
Un governo Renzi con ministri SEL, in questa legislatura, sarebbe “di scopo” solo in un senso: servirebbe a Renzi per inaugurare l'agognata Presidenza del Consiglio, e a Sel per prenotare la propria ricollocazione nel Centrosinistra per la prossima legislatura.


PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

CONTRO I GENERALI, DAL VERSANTE DEI LAVORATORI PER UN GOVERNO OPERAIO E CONTADINO IN EGITTO.

La sanguinosa repressione che l'esercito egiziano va conducendo contro I Fratelli Musulmani, non ha nulla di progressivo, e nulla a che spartire con la rivoluzione egiziana: è parte della ricostruzione del vecchio regime militare prerivoluzionario.

Il governo reazionario di Morsi e dei Fratelli era stato messo con le spalle al muro dalla gigantesca sollevazione popolare di Giugno/luglio. Ma i gruppi dirigenti liberal democratici dell'opposizione anti Morsi ( dal liberale Baradei ai nazionalisti nasseriani sino a forze socialdemocratiche) ha scelto di consegnare ai generali la forza delle piazze per evitare una rivoluzione sociale. E i generali hanno usato l'appoggio “democratico”, l'odio di massa anti Morsi, le illusioni di massa nell'esercito, per elevarsi al di sopra delle parti in conflitto e concentrare nelle proprie mani tutti i poteri. In una classica dinamica bonapartista. Oggi lo stesso generale As Sisi, paradossalmente designato a suo tempo proprio da Morsi, usa il potere del terrore contro i Fratelli, non per “salvare la rivoluzione”, ma per consolidare sulla sua sconfitta un nuovo regime militare: nemico dei lavoratori e delle masse povere dell'Egitto. Non a caso le nuove leggi speciali per l'”ordine pubblico” sono impiegate, in questi stessi giorni, per spezzare il sindacalismo indipendente e ogni sciopero operaio.


Quanto è avvenuto e sta avvenendo, non dimostra il “fallimento inevitabile di ogni rivoluzione”, come si affrettano a dichiarare in tutto l'occidente quegli stessi politici borghesi già sostenitori di Mubarak e poi di Morsi. Dimostra invece che una rivoluzione di massa ha bisogno di una direzione indipendente. E che solo i socialisti rivoluzionari egiziani possono costruirla. Contro i Generali e la reazione islamica. Ma anche contro i dirigenti di quella sinistra “democratica” che hanno fatto da sgabello ai generali dell'esercito.


Sono i lavoratori egiziani, non “i democratici”, che possono portare alla vittoria le stesse rivendicazioni democratiche della rivoluzione egiziana. E lo possono fare solo legando quelle rivendicazioni a un programma anticapitalista e a una prospettiva di rivoluzione socialista. L'unica che possa spazzar via la reazione islamica e militare. E aprire una pagina nuova per l'intera rivoluzione araba.

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

12/08/13

SINISTRA ANTICAPITALISTA ENNESIMA RIPROPOSIZIONE DI UNA POSIZIONE POLITICA FALLIMENTARE

Da qualche tempo, la notizia già era presente nell'aria nell'arcipelago dell'estrema sinistra, Sinistra Critica si è divisa in due correnti : La fine dell’avventura di sinistracritica.org (che ha visto da novembre 2012 a oggi una media di piu di 20.000 visite mensili) coincide in realtà con l’epilogo di una ben più complessa e coinvolgente avventura, quella dell’organizzazione politica Sinistra Critica.
Le motivazioni della scissione di Sinistra Critica sono dovute alle profonde divergenze strategiche. Una tendenza che da adesso si chiama Solidarietà Internazionale ha scelto la linea di internità profonda ai movimenti, raggiungendo in questo ambito politico le schegge dell'autonomia operaia. L'altra tendenza, denominata Sinistra Anticapitalista, invece rispolvera (se mai l'avesse abbandonata) la vecchia politica "pablista"1. Nell'ultimo comunicato di Sinistra Critica si legge :" Si tratta dell’organizzazione che ha raccolto, dopo l’espulsione-uscita dal Partito della Rifondazione comunista, le compagne e i compagni che in quel partito si erano battuti contro la sua involuzione “governista”, contro la svendita di buona parte dei suoi valori fondativi, a partire da quello dell’opposizione alla guerra “senza se e senza ma”.

La vicenda dell’espulsione dal PRC del senatore Franco Turigliatto, perché si era rifiutato di sostenere una mozione del governo Prodi che definiva ipocritamente “missione di pace” la spedizione italiana in Afghanistan, è stato l’atto conclusivo di una lunga battaglia interna a quel partito, che da allora in poi è diventata una battaglia anche all’esterno, una battaglia che già allora voleva tentare di arginare la deriva autodistruttiva della sinistra. La deriva che l’ha portata alla sua semisparizione attuale.
Prima di tutto, per igiene politica, va ricordato che il compagno Turigliatto, al contrario di quanto viene scritto nell'ultimo testo di Sinistra Critica, ha svolto una politica conforme, in maniere intermittente, alla svolta governista del PRC . Fino alla fine (2006/8) ha sostenuto lo stesso governo con ben 23 fiduce tra cui il voto al primo rifinanziamento delle missioni militari. Dunque oggi come allora siamo di fronte ad un abbaglio politico: nessuna opposizione netta al governo Prodi è stata fatta da parte di Turigliatto .
Ma andiamo avanti, perchè Sinistra Critica di allora sostenne il governo Prodi?
La risposta è semplice: questa organizzazione ha un metodo sbagliato che viene da molto lontano.
Alla fine degli anni 40, con l'ascesa di Pablo tra le file del movimento trotskysta, la Quarta Internazionale definiva centrista la politica della Jugoslavia di Tito e definiva lo stato Jugoslavo come stato operaio (senza deformazioni burocratiche). Questa scelta non solo portò all'esplosione della Quarta Internazionale, ma veicolò tra i maggiori dirigenti trotskysti di allora, tra cui Maitan, padre politico di Turigliatto, la politica dell'opportunismo.
Nel 1951 Pablo divenne segretario della Quarta Internazionale e i "trotskysti" iniziarono a cedere al movimento stalinista. Pablo era convinto che la situazione economica, sociale e politica mondiale avrebbe presto portato verso una nuova guerra mondiale e che le organizzazioni staliniste, sotto pressione delle masse, avrebbero assunto una posizione rivoluzionaria. Questo portò, in modo antileninista, alla rinuncia da parte dei militanti della Quarta alla costruzione di partiti comunisti rivoluzionari indipendenti e li obbligò a svolgere il ruolo di "consiglieri di sinistra" alle dirigenze staliniste : il cosiddetto entrismo sui generis (l'entrismo nelle organizzazioni centriste o riformiste, come teorizzato da Lenin e da Trotsky, per loro non era più tattico ma diveniva strategico all'infinito).
Gli esempi dell'inclinazione opportunista dei dirigenti della Quarta Internazionale sono moltissi: da Tito, Bevan, Mao, Nasser, Ben Bellà per non parlare di Posadas o LLSP 2 . Questo denota la non volontà di costruire, come vorrebbe la tradizione leninista, un partito indipendente rivoluzionario basato sul trotskysmo conseguente.
In Italia i GCR 3 poi LCR 4 percorsero lo stesso sentiero della loro organizzazione internazionale.
Nel 1968 il i GCR embrione della futura Sinistra Anticapitalisa fece una compagna politica a sostegno del gruppo del "Manifesto" che decise allora di presentarsi alle elezioni. Glissando sul risultato elettorale, poco importante, i CGR non fecero nessun distinguo politico all'interno del gruppo del Manifesto, non fecero nessuna critica all'ascendente politico del Manfesto (Maoisti)... Insomma si adattarono agli eventi, politica che da sempre ha caratterizzato questa organizzazione.
In seguito la Quarta Internazionale in Italia, o meglio il suo gruppo dirigente maggioritario, ebbe delle minoranze coerenti come quella della T.L. guidata da Grisolia e Ferrando ora fondatori del PCL e quella di R. Massari T.M.R., mentre la maggioranza continuò in modo lineare a tirare la giacca ad altri dirigenti esterni al movimento trotskysta , come ad esempio Ingrao, con la speranza che essi costruissero per loro il partito rivoluzionario. Negli anni 80 Turigliatto sostenne dall'esterno DP sino al 1989 anno in cui entrò integralmente a farne parte (quindi non si oppose ad un'organizzazione centrista).
Nel 1991 il gruppo di Turigliatto entra nel PRC e dal 1998 entra a far parte della maggioranza bertinottiana di partito. La folgorazione nei confronti di Bertinotti fu forte: finalmente Turigliatto e Maitan avevo trovato chi incarnava le proprie volontà. Costruire un partito rivoluzionario tramite l'aggregazioni senza prinicipi. Nel 2002 a celebrare questo idillio ci pensa Turigliatto con un testo scritto su Bandiera Rossa (organo di stampa della corrente di Turigliatto) intitolato La svolta necessaria del V congresso (PRC) :" questo rilancio di Rifondazione e la ricerca di un nuovo paradigma rivoluzionario apre scenari inediti e nuove possibilità al partito sia in Italia che in Europa; si tratta di una scelta necessaria e obbligata, senza la quale il partito navigherebbe a vista entro un orizzonte riformista che la condurre a un inevitabile declino, quello vissuto dalla maggior parte dei partiti comunisti europei."
Niente di più profetico... Rifondazione è implosa proprio grazie alla politica tanto agognata da Turigliatto il quale ne è stato protoganista e vittima. Non esistono scorciatoie per costruire partiti rivoluzionari, per farlo bisogna avere pazienza e idee chiare, aggettivi che mancano al gruppo dirigente di Sinistra Anticapitalista.
Oggi di fronte all'ennismo scivolone Sinistra Anticapitalista ha trovato il suo nuovo Ingrao o se vogliamo Bertinotti: Giorgio Cremaschi. Sinistra Anticapitalista a mo' di mantra politico si muove sugli stessi passi che sin'ora hanno portato solo sconfitte: costruire un partito rivoluzionario con chi ha un'esperienza politica fuori dai paradigmi rivoluzionari. L'esperienza di Ross@ diretta da G. Cremaschi è la sommatoria di neo stalinisti, revisionisti del trotskysmo e singoli insofferenti. Questa esperienza non può essere l'alternativa di classe alla tragedia sociale che stiamo vivendo. Mettere insieme lo "chavismo", la rivoluzione a tappe con la la rivoluzione permamente è una cosa senza senso. Per questo ci rivolgiamo alla base dei e delle compagn@ di Sinistra Anticapitalista affinchè scelagano di costruire con noi il PCL, l'unica vera chance per la lotta di classe.

1: Michel Raptis, pseudonimo Pablo, fu agli inizi degli anni 50 segretario della Quarta, fu anche teorico della tattica di entrismo sui generis
2: LLSP Partito trotskista di Cylon che subì, nel corso degli anii, una degenerazione verso destra sostenendo governo borghesi.
3: GCR : Gruppi Comunisti Rivoluzionari, organizzazione trotskysta che praticava l'entrismo nel PCI
4: Lega Comunista Rivoluzionaria : nome dell'organizzazione trotskysta dopo la fine del periodo entrista nel PCI
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI